Ventiquattro delegati chiesero udienza al governatore che ringraziò i patrioti dichiarando che il governo centrale non aveva mai avuto intenzione di cedere la Savoia. Le rovine di questa città sono visibili a Cimiez, attualmente uno dei quartieri di Nizza. Il viaggio del killer di Nizza, dall’Italia alla Francia. Appena finita la guerra del 1859 correvano voci circa la cessione della Savoia e di Nizza .Tutti protestavano; protestavano i deputati savoini e protestava il popolo; la stampa gridava allo scandalo: non si poteva regalare alla Francia la "porta d' Italia"; non si poteva fare la guerra agli Asburgo perché legittimi Re del Lombardo-Veneto e cedere due province regie da secoli a Napoleone III. - L'antica Nicaea, città e porto sul Mediterraneo, nella Riviera ligure di Ponente, oggi politicamente appartenente alla Francia e … Agli studenti non viene mai fatto rilevare che il trattato fu sottoscritto il 24 marzo, anniversario della disfatta di Novara, quando gli Imperial-Regi , volendo, avrebbero potuto occupare Torino e prendersi la Savoia, Nizza e Genova. A Villafranca la Francia di Napoleone III fu messa nella condizione di fare marcia indietro: le Legazioni dovevano tornare al Papa, il Ducato di Modena agli Asburgo-Este e il Ducato di Parma ai Borbone , il Granducato di Toscana ai Lorena. La città medievale circondava la città antica, protetta sul lato di terra dal fiume Paviglione, più tardi coperto (oggi percorso del tram). La popolazione di Nizza si sollevò dall'8 al 10 febbraio ma fu repressa dalle truppe francesi. Nizza fu fondata attorno al 350 a.C. dai coloni greci di Marsiglia e ricevette il nome di Nikaia (Νίκαια), in onore della dea della vittoria Nike, a ricordo della vittoria sui Liguri. È di questo parere lo storico nazionalista nizzardo Alain Roullier, che definisce «, Indicativo a tale proposito è un passaggio de, Nice mayor: 'Tens of dead' when truck runs into crowd, Nice attack: At least 84 killed during Bastille Day celebrations, monastero di Villaregia di Santo Stefano al Mare, abbazia di Nostra Signora del Canneto di Taggia, Annessione della contea di Nizza alla Francia, Ligue pour la Restauration des Libertés Niçoises, Histoire de Nice et des Alpes Maritimes pendant vingt et un siècles, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Storia_di_Nizza&oldid=116783213, Voci con modulo citazione e parametro pagina, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Quel 14 luglio ci furono 86 morti e 302 feriti, e ben lo sappiamo perché alcuni erano italiani. Il savoiardo regalò alla Francia Chambery ed Annecy, 707 mila abitanti e 58,000 Kmq di territorio, Nizza e le Alpi erano divenute francesi. Dopo dieci anni la città fu però nuovamente attaccata dall'alleanza franco-ottomana tra Francesco I e il pirata turco Khayr al-Din Barbarossa. Il 15 di Aprile si votò il plebiscito fasullo; i voti a favore dell'annessione furono 131.744, i contrari 223, Vittorio Emanuele II, passato alla storia come il "re dell'unità d'Italia", da vero galantuomo, vendette le terre che erano state la culla e la tomba dei suoi antenati. Perchè Savoia e Nizza furono ceduta alla Francia nel 1860? A Nizza restano comunque numerose tracce dell'appartenenza sabauda: nell'omonima piazza si erge la statua di Giuseppe Garibaldi (oggi corredata da un'iscrizione in francese dedicata "al nostro concittadino Giuseppe Garibaldi, eroe dei 2 mondi"), mentre nel centro vecchio, principalmente nella zona compresa fra la Piazza del tribunale e il Quai des Etats-Unis si trovano ancora numerose tavole che mostrano la contea di Nizza prima dell'annessione alla Francia, oltre alle chiese seicentesche e settecentesche, che esprimono il medesimo stile architettonico piemontese. Dopo che ebbero ottenuto la quasi totalità dei voti alle elezioni generali (26.534 voti su 29.428 voti espressi), i filo-italiani scesero in strada al grido di Viva Nizza, Viva Garibaldi. Nessuna violenza alla volontà delle popolazioni. Infatti, appartenevano, codesti funzionari, alla massoneria internazionale, ed erano così solerti e venduti, che il Guerrazzi denunciò, nel Parlamento torinese, di un tale Lubonis, che inviato temporaneamente a fare il governatore a Nizza durante il plebiscito "... adoperò ogni via abusando il magistrato per corrompere le menti". Filippo Curletti docebat, il deputato Castellani, uno dei 30 contrari alla cessione delle due province alla Francia, rivolgendosi a Cavour e ai Ministri, disse: Il 12 Aprile del 1860 Giuseppe Garibaldi, il, Il 23 Aprile, lui ed un altro deputato nizzardo, rinunciarono al mandato di parlamentari. Sotto l'Impero Romano Nizza rimase sempre nella regione romana di Liguria. Le domande da fare a un'impresa edile a Nizza, Francia quando chiedi un preventivo Sfoltita la lista delle aziende edili candidate, preoccupati di richiedere un preventivo molto dettagliato: più particolari vengono descritti, meno sarai esposto a brutte sorprese al momento del pagamento. Su un totale di 44.000 abitanti, emigrarono in Italia oltre 11.000 persone da Nizza nel decennio successivo al 1861. Nel 1871, alla caduta del II Impero, dei quattro deputati eletti nel dipartimento nizzardo delle Alpi Marittime, ben tre hanno fama di essere filo-italiani o comunque separatisti, incluso lo stesso Giuseppe Garibaldi. Abbiamo trovato 107.000+ offerte di lavoro. I liberali, adusi a comprare e a vendere merce a loro piacimento, strombazzavano i popoli non esser merce; Cavour, il 17 Marzo del 1859 al Senato ebbe a dire che "...essere grande progresso della civiltà moderna il non riconoscere nei principi il diritto di alienare i popoli". I nizzardi, noti emigranti e girovaghi, erano combattuti: chi preferiva il Piemonte e chi la Francia che dava lavoro e faceva pagare meno tasse. L’interessato dovrà presentarsi munito di atto di assenso e … Frate Marco fu congedato e si ritirò in un convento dove visse per il resto della vita. La città si trasformò velocemente in un importante porto commerciale della costa ligure. San Martino fu teatro di infime scaramucce tra piemontesi e reparti Imperiali , militarmente insignificanti ed è stata fatta passare dagli storici aulici per una grande battaglia. Il 23 Aprile, lui ed un altro deputato nizzardo, rinunciarono al mandato di parlamentari. Il 12 Aprile del 1860 Giuseppe Garibaldi, il “cialtrone dei Due Mondi”, l'uomo che aveva spezzato le reni ai contadini del Sud America, colui il quale aveva trasportato cinesi (schiavi) sulla sua nave anziché liberali, colui il quale incendiava e razziava interi villaggi uruguajani, l'amico dei latifondisti delle Pampas e nemico dei campesinos, si precipitò alla Camera torinese brandendo la sua spada di cartone e, impassibile, disse queste parole: "Nizza essersi data al Duca di Savoia nel 1388 a patto di non poter essere ceduta ad altri; ora la si vende a Bonaparte; è vergognoso vendere i popoli, incostituzionale il contratto prima dell'assenso delle Camere; cancellare l'articolo 5° dello Statuto". Nel settembre 1939 Nizza divenne rifugio di molti stranieri sfollati, in particolare ebrei in fuga dall'occupazione nazista in Europa orientale. Nel 1108 Nizza si organizzò sotto forma di libero comune e dal 1144 il governo della città fu affidato a quattro consoli, che negli anni acquisirono abbastanza potere da poter mettere in discussione la supremazia del vescovo. La peste ricomparve nel 1550 e nel 1580. Il Guerrazzi replicò che "... non era il caso di fare ramanzine in quanto trattavasi di tradimento; si doveva perciò, non garrirlo, ma accusarlo, arrestarlo, processarlo e punirlo". Cavour violò poi il Trattato di Zurigo con la complicità della Francia prima e dell’Inghilterra dopo. Ma la Francia non ha saputo fare i conti nemmeno con quella tragedia, cercando di anestetizzarla. Ed ancora i dati riportati dalla CCI di Nizza evidenziano come “l a clientela italiana sia fortemente fidelizzata, ossia semi-residente con circa 20.000 residenze permanenti e 25.000 secondarie”. Dopo il luglio del 1940 e l'instaurazione del regime di Vichy, le aggressioni antisemite accelerarono l'esodo, iniziando nel luglio 1941 e continuando fino al 1942. Ai primi di maggio del 1800, le truppe austro-piemontesi, comandate dal generale Melas occuparono Nizza e gran parte della contea,[14] ma il ritorno al regno di Sardegna durò molto poco: già a fine mese le truppe del generale francese Suchet la riportavano sotto il dominio della repubblica francese, occupazione poi consolidata con la vittoria di Napoleone Bonaparte a Marengo. Da Nizza molti cercarono ulteriore rifugio nelle colonie francesi, in Marocco e nel Nord e Sud America. Essi a partire dal vasto feudo reale ed imperiale monastico[3][4][5], di cui facevano parte l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona presente nell'opera di evangelizzazione fra il territorio piemontese e la marittima ligure di ponente, specie con i possedimenti di Tenda e nelle valli del Roja, Lantosca, della Vesubia, della Tinea e del Varo, anche in raccordo e collaborazione con l'Abbazia di Lerino, che accogliendo la regola benedettina di San Colombano, aveva avuto la possibilità di diffondersi in tutta la Costa Azzurra, nelle Isole di Hyères di fronte a Tolone, Saint-Tropez, Cannes e le sue isole, Nizza, Monaco, Mentone, e in seguito anche a Ventimiglia e nel Ponente ligure. Nel 729 Nizza espulse i Saraceni dal suo territorio, ma questi tornarono a saccheggiarla nel 850 e 880. Con la rivoluzione russa saranno poi in molti a trasferirvisi in pianta stabile negli anni '20 e '30, riuniti attorno alla Chiesa russa ortodossa di San Nicola. La fotografia che pubblichiamo racconta Natale 2019: in Francia si dice “noire de monde”, tanta gente, soprattutto stranieri, “soprattutto” italiani.. Sono passati 12 mesi e il Natale 2020 sarà ben diverso, mancheranno quasi totalmente gli stranieri, “soprattutto” gli italiani. Nella seconda metà del XX secolo, Nizza ha goduto di un boom economico principalmente guidato dal turismo e dalle costruzioni. Il rapporto con l'Italia si allenta sempre più fin quasi a scomparire negli anni trenta e quaranta del Novecento, complice anche la seconda guerra mondiale e l'aggressione nazifascista alla Francia.[19]. Situata nel sud-est della Francia, Nizza si trova vicino al confine con l'Italia nella regione di Provenza ' Alpi ' Costa Azzurra. Il 2 Aprile del 1860, la Gazzetta del Regno N° 79, pubblicò un Bando del Re, datato 1° Aprile, diretto alle popolazioni della Savoia e della Contea di Nizza, col quale si annunziò al mondo il trattato del 24 Marzo. Viene inoltre avviato un processo di francesizzazione dei cognomi dei residenti (numerosi i Bianchi diventati Le Blanc, i Del Ponte diventati Dupont, i Pastore diventati Pastor, etc.). Una o parecchie giunte avrebbero dirimito le questioni pecuniarie eventuali. in girum imus nocte et consumimur igni E’ la seconda città della Francia come numero di musei e gallerie d’arte , seconda solo alla capitale, Parigi. Caduta nel 1792 nelle mani dell'esercito della Repubblica Francese, la contea di Nizza restò parte della Francia metropolitana fino al 1814, dopodiché ritorno a far parte degli Stati Sabaudi. Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, la Liguria divenne parte dei regni romano-germanici d'Italia.