Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, la Liguria divenne parte dei regni romano-germanici d'Italia. Le annessioni furono formalizzate con regi decreti 17 dicembre 1860, nn. Le rovine di questa città sono visibili a Cimiez, attualmente uno dei quartieri di Nizza. La Belle Époque fa di Nizza una delle mete del turismo di alto bordo in Europa. Il lato orientale era invece protetto dalle fortificazioni del Castello. [4] Fu possibile votare nei registri fino al 29 maggio. Dopo il luglio del 1940 e l'instaurazione del regime di Vichy, le aggressioni antisemite accelerarono l'esodo, iniziando nel luglio 1941 e continuando fino al 1942. I comitati dipartimentali di Padova, Vicenza, Rovigo e Treviso stabilirono di seguire l'esempio lombardo e vennero stabiliti decreti per l'apertura di pubblici registri con la stessa formula usata in Lombardia. Il 16 ottobre 1979, una frana di terra e sottomarina causarono due tsunami che colpirono la costa occidentale di Nizza; questi eventi hanno ucciso tra le 8 e le 23 persone..mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte]. [6], Sia le province napoletane sia le province siciliane erano parte dal dicembre 1816 del Regno delle Due Sicilie. Tuttavia, molto presto, l'opinione generale si volse contro i francesi a causa delle requisizioni ordinate dai militari, dei saccheggi e delle esazioni compiuti dalle truppe occupanti. Daniele Manin e la Repubblica di Venezia, Rivista Popolare. 1 stabiliva «Roma e le provincie romane fanno parte del Regno d'Italia».[9]. 347. Infatti, ha fatto parte a lungo della Provenza, per poi entrare a far parte dello Stato di Savoia nel 1388. Costituenti e costituzioni. [senza fonte]. Jean Médecin era figlio del notabile nizzardo Alessandro Medico (poi francesizzato in Alexandre Médecin). La città resterà parte delle vicende storiche della casa Savoia fino al 1860. La città medievale circondava la città antica, protetta sul lato di terra dal fiume Paviglione, più tardi coperto (oggi percorso del tram). La dominazione gotica durò fino alla riconquista nel 552, a seguito delle guerre gotiche, da parte dell'Impero romano d'Oriente che ne fece un importante caposaldo marittimo. Nel 729 Nizza espulse i Saraceni dal suo territorio, ma questi tornarono a saccheggiarla nel 850 e 880. Nel 1871, alla caduta del II Impero, dei quattro deputati eletti nel dipartimento nizzardo delle Alpi Marittime, ben tre hanno fama di essere filo-italiani o comunque separatisti, incluso lo stesso Giuseppe Garibaldi. Dagli antichi Stati all’Italia unita Durante il biennio 1848-49 il tema della nazione si impose negli Stati della penisola italiana con una risonanza di ampiezza sin lì sostanzialmente sconosciuta. Il 14 luglio 1942 per la prima volta diverse centinaia di manifestanti scesero in strada lungo l'Avenue de la Victoire e in Place Masséna. Questi eccessi furono denunciati anche dal rappresentante delle autorità rivoluzionarie, inviato in missione nella zona, Filippo Buonarroti. Soppresso in seguito all'annessione di Nizza alla Francia nel 1860, il quotidiano non è più stato ripristinato. L'annessione delle Marche fu formalizzata con regio decreto 17 dicembre 1860, n. 4500, mentre l'annessione dell'Umbria con regio decreto 17 dicembre 1860, n. 4501. Un quarto circa della popolazione di Nizza, quelle famiglie più legate all'Italia e spesso più abbienti, abbandonarono la città (esodo nizzardo), conservando la cittadinanza sabauda (e quindi italiana) e si trasferirono prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera e Ospedaletti, dando vita al movimento dell' irredentismo italiano a Nizza. Capitale storica della Contea di Nizza, Nizza ha fatto da sempre parte della Liguria sotto l'Impero Romano, nel Regno longobardo e nel Regno d'Italia, il quale fu incluso nell'Impero carolingio prima e nel Sacro Romano Impero poi. Il contenuto è disponibile in base alla licenza, L'annessione alla Francia rivoluzionaria (1792-1814), Thermoluminescence dating of burnt flint: application to a Lower Paleolithic site, Terra Amata. Su un totale di 44.000 abitanti, emigrarono in Italia oltre 11.000 persone da Nizza nel decennio successivo al 1861. Due uomini hanno segnato questo periodo: Jean Médecin, sindaco per 33 anni dal 1928 al 1943 e dal 1947 al 1965, e suo figlio Jacques Médecin, sindaco per 24 anni dal 1966 al 1990. Negli anni '30 Nizza ospitava gare automobilistiche internazionali del circuito Formula Libre (predecessore della Formula Uno) sul circuito di Nizza, che prendeva inizio sul lungomare a sud dei giardini Albert I, proseguiva a occidente lungo la Promenade des Anglais e quindi girava di 180 gradi all'Hôtel Négresco per tornare a oriente fino al Quai des Etats-Unis. [5], Fonte: Emmanuele Bollati, "Fasti Legislativi e Parlamentari delle Rivoluzioni Italiane del Secolo XIX", Volume 2° "1859-1861", Parte I "Lombardia - Emilia", Giuseppe Civelli, Milano, 1865, pag. Prefazione generale. Con atto del 7 aprile fu stabilito che i cittadini potessero esprimere il proprio voto in registri scegliendo l'aggregazione del territorio di Piacenza ad un altro stato; le votazioni si effettuarono tra il 10 aprile e il 2 maggio. Nizza e Savoia in festa Il Risorgimento rovesciato: si celebrano i plebisciti per l'annessione alla Francia Pubblicato il 20 Aprile 2010 Ultima modifica 14 Luglio 2019 20:07 Collegamenti esterni. Durante la Guerra di successione austriaca l'entroterra nizzardo venne più volte invaso dalle truppe franco-spagnole, senza che però queste riuscissero a prendere la città. Nel150° anniversario dell'annessione di Nizza, questo libro fa ilpunto ben documentato di questo evento epocale e delle sueconseguenze. Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza nel 1807 (quindi in un periodo in cui Nizza era francese), fu fortemente contrario alla cessione di Nizza alla Francia. Trattato di Torino, su mjp.univ-perp.fr. Di questi, 560 furono deportati nel campo di internamento di Drancy il 31 agosto 1942. Un altro fiume sboccava in mare presso il porto sul lato orientale del castello. Nel 1108 Nizza si organizzò sotto forma di libero comune e dal 1144 il governo della città fu affidato a quattro consoli, che negli anni acquisirono abbastanza potere da poter mettere in discussione la supremazia del vescovo. Dopo il ritiro del Regio Esercito a seguito dell'Armistizio di Cassibile, all'indomani dell'8 settembre 1943 fu occupata dalle forze tedesche. Le porcherie, le repressioni, gli inganni che hanno caratterizzato il plebiscito-truffa di annessione del Veneto all’Italia che si è tenuto il 21 e 22 ottobre 1866 sono, ormai, di dominio comune. Nizza e Savoia Lo stesso argomento in dettaglio: Trattato di Torino (1860) e Plebiscito di Nizza del 1860 . Ai primi di maggio del 1800, le truppe austro-piemontesi, comandate dal generale Melas occuparono Nizza e gran parte della contea,[14] ma il ritorno al regno di Sardegna durò molto poco: già a fine mese le truppe del generale francese Suchet la riportavano sotto il dominio della repubblica francese, occupazione poi consolidata con la vittoria di Napoleone Bonaparte a Marengo. N el 1861 fu proclamata l'unità d'Italia.Cavour, dietro cessione di Nizza e della Savoia era riuscito a far accettare a Napoleone III l'annessione della Toscana e dell'Emilia Romagna che venne sancita da un plebiscito popolare. A richiamare l’attenzione dei media è stata una petizione on line pubblicata qualche settimana fa in cui si chiede di aderire alla richiesta di sospendere il pagamento dei tributi all’Unione Europea se i francesi non mett… Nel febbraio 2001, i leader europei si sono incontrati a Nizza per negoziare e firmare quello che fu poi noto come Trattato di Nizza, che modificò le istituzioni dell'Unione europea. "La Corsica e Nizza non debbono appartenere alla Francia; e verrà un giorno in cui l'Italia, conscia del suo valore, reclamerà a ponente e a levante le sue province, che vergognosamente languono sotto la dominazione straniera." Nel 1626 il governo cittadino decise di proclamare la libertà di commercio dando inizio un periodo di prosperità. La storia dell'annessione di Nizza mi ha sempre interessato ma fatico a trovare una visione equilibrata, cioè non influenzata dalla visione francese o italiana. [9], L'annessione fu formalizzata con regio decreto 9 ottobre 1870, n. 5903, che all'art. L'attuale sindaco di Nizza, Christian Estrosi (eletto nel marzo di 2008) è membro del partito di destra UMP. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 15 dic 2020 alle 12:37. Il quotidiano fu promotore dell'unione del Nizzardo all'Italia durante il Risorgimento. 2 Risposte. Il governo francese inviò a Nizza 10.000 soldati, chiuse il giornale Il Diritto e incarcerò molteplici irredentisti. Il 15 e 16 aprile si tennero a Nizza e in Savoia i plebisciti per conoscere il parere delle popolazioni locali in merito all’annessione del loro territorio alla Francia. Fonte: Statuto Fondamentale del Regno in data 4 marzo 1848 corredato di lettere patenti, decreti, proclami, plebisciti con intestazioni degli atti di governo e formola per la promulgazione delle leggi, Stamperia della Gazzetta del popolo, Torino, 1884 Diciotto anni dopo tuttavia, con la caduta dell'impero napoleonico e l'avvento della restaurazione, Nizza tornò al regno di Sardegna con il trattato di Parigi del 1814. Nel 1860, un anno prima dell'unità d'Italia, Nizza fu annessa alla Francia. Giuseppe Garibaldi, 19 maggio 1882, da Caprera mirando le coste della Corsica Alla fine degli anni '80, voci di corruzione politica nel governo della città sono emerse sempre più di frequente; indagato, Jacques Médecin nel 1990 abbandonò il paese, per essere arrestato tre anni più tardi in Uruguay ed estradato in Francia nel 1994, dove venne condannato per vari reati di corruzione e crimini associati e incarcerato. Con la rivoluzione russa saranno poi in molti a trasferirvisi in pianta stabile negli anni '20 e '30, riuniti attorno alla Chiesa russa ortodossa di San Nicola. 15 likes. Un quarto circa della popolazione di Nizza, quelle famiglie più legate all'Italia e spesso più abbienti, abbandonarono la città (esodo nizzardo), conservando la cittadinanza sabauda (e quindi italiana) e si trasferirono prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera e Ospedaletti,[16] dando vita al movimento dell'irredentismo italiano a Nizza. I plebisciti per l'annessione al Secondo Impero francese dei territori di Nizza e di Savoia si svolsero rispettivamente il 15-16 aprile e il 22-23 aprile. All'Italia furono assegnate 78 navi francesi, in gran parte piroscafi da carico a carbone di vario tonnellaggio, 2 navi inglesi e 10 navi greche. Note: non fu riconosciuto valore legale al plebiscito da parte del governatore straordinario Luigi Carlo Farini, che decretò l'istituzione di un'assemblea rappresentativa. L' Irredentismo italiano a Nizza fu un movimento politico che promosse l'annessione della città di Nizza al Regno d’Italia. Essi a partire dal vasto feudo reale ed imperiale monastico[3][4][5], di cui facevano parte l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona presente nell'opera di evangelizzazione fra il territorio piemontese e la marittima ligure di ponente, specie con i possedimenti di Tenda e nelle valli del Roja, Lantosca, della Vesubia, della Tinea e del Varo, anche in raccordo e collaborazione con l'Abbazia di Lerino, che accogliendo la regola benedettina di San Colombano, aveva avuto la possibilità di diffondersi in tutta la Costa Azzurra, nelle Isole di Hyères di fronte a Tolone, Saint-Tropez, Cannes e le sue isole, Nizza, Monaco, Mentone, e in seguito anche a Ventimiglia e nel Ponente ligure. A Nizza operano diversi movimenti politici autonomisti che invocano uno status speciale della vecchia Contea di Nizza all'interno della Repubblica francese sul modello della Corsica o la possibilità di sceglier tramite un referendum anche la costituzione di una città libera. La città si trasformò velocemente in un importante porto commerciale della costa ligure. Questa zona era vasta 832 km 2 ed era abitata da 28.500 cittadini. Nel 1642, in virtù dell'alleanza di Carlo Emanuele II con la Francia, la guarnigione spagnola presente in città venne cacciata. Dopo che ebbero ottenuto la quasi totalità dei voti alle elezioni generali (26.534 voti su 29.428 voti espressi), i filo-italiani scesero in strada al grido di Viva Nizza, Viva Garibaldi.