Tra le vittime figurano infatti non solo personalità legate al PFR, appartenenti ai reparti armati della RSI (Brigate Nere, GNR, SS italiane,… ), delatori e collaborazionisti, ma anche funzionari e dipendenti pubblici, sacerdoti, appartenenti alla borghesia contrari al comunismo, semplici cittadini e addirittura aderenti alle organizzazioni partigiane (ad esempio Giorgio Morelli), vittime sia di radicali propugnatori della lotta di classe, ma anche di sconsiderati approfittatori e comuni criminali, che sfruttarono il momento di confusione per perseguire i propri scopi[168]. Chi ha veramente combattuto la guerra civile, Primavera 1945. Questo ordine fu reiterato il 26 aprile[134], il giorno seguente l'insurrezione. Diari di guerra. L’Italia di Dossetti, di Vanoni, di Saraceno, del giovane Andreotti, del fascino freddo di Rifiutando di schierarsi costoro venivano visti da entrambi gli schieramenti come traditori[185][186]. dell’ultimo disperato Mussolini. Alla Repubblica Sociale non restavano che pochi giorni, e Mussolini si agitava fra diverse opzioni. Furono gli squadristi della Muti insieme a militi della GNR a compiere il 10 agosto 1944 la strage di Piazzale Loreto, di cui furono vittime quindici detenuti antifascisti, come rappresaglia per un assalto contro un camion tedesco. Molti di coloro che imbracciarono le armi si trovarono, colti di sorpresa dall'armistizio, da una parte o dall'altra quasi casualmente e dovettero compiere la propria scelta di campo sulla base delle circostanze[23]. Si registrarono casi di omicidio, come quello del console generale della milizia Gianni Cagnoni, ucciso – presumibilmente dai fascisti per la sua attività di doppio agente in intelligenza con i servizi segreti alleati – in Sardegna nel 1944[63]. Ha scritto l'autore Piero Ignazi. Nel frattempo, Mussolini aveva abbandonato Gargnano e si era recato a Milano, dove sperava di poter prendere contatti sia con gli antifascisti del CLNAI, sia con eventuali agenti stranieri. . L'atteggiamento di Hitler nei confronti della RSI fu sempre oscillante ed apparentemente incoerente, oscillando da manifestazioni di amicizia - esclusivamente verso Mussolini - a una totale sfiducia, temperata solo da considerazioni d'ordine politico-propagandistiche. L'invasione alleata della Valle del Po dopo il 20 aprile si era fatta inarrestabile, e il 25, durante l'incontro con gli esponenti del CLNAI all'Arcivescovado[135], Mussolini dovette prendere atto che le promesse di Karl Wolff di resistenza ad oltranza erano false: i tedeschi non combattevano quasi più, ma si ritiravano, abbandonando frequentemente le forze fasciste come retroguardia, senza preavviso e prive di ordini. Più articolata e problematica è la questione dei rapporti segreti fra Salò e Brindisi (poi Salerno), in particolare fra elementi delle due Marine Militari[64] (e – nell'ambito della Marina Nazionale Repubblicana – della Xª MAS) allo scopo di raggiungere un modus vivendi e di evitare scontri diretti fra le due Forze Armate, e – verso la fine del conflitto – per cercare di pianificare un'azione comune di sbarco in Istria, onde scongiurare il pericolo dell'invasione iugoslava. Nel discorso annunciava la costituzione della Repubblica, la decadenza della Monarchia, lo scioglimento di militari e funzionari italiani dal giuramento al Re e la ricostituzione della Milizia. Di fronte al colpo di Stato, i fascisti rimasero inerti e l'esercito poté occupare senza incontrare resistenze sia palazzo Wedekind che palazzo Braschi, rispettivamente sedi del partito e della federazione romana. Inoltre la stessa natura della guerra intestina creava delle aderenze, scambi di ruolo, intelligenze fra fazioni, tali da rendere a volte impossibile discernere fra combattenti politici e semplici delinquenti o addirittura fra combattenti dell'una o dell'altra parte. I G.U.F. Anche la catena di comando dell'Esercito Nazionale Repubblicano in primo luogo nella persona del maresciallo Graziani e in subordine dei suoi vice Mischi e Montagna contribuì alla repressione antipartigiana coordinando le azioni delle truppe regolari, della GNR, delle Brigate Nere e delle varie polizie semiufficiali di concerto con i tedeschi, cui vennero spesso fornite anche informazioni su persone e gruppi di resistenti poi utilizzate per rappresaglie; inoltre, di certo, contribuì a rendere tale Esercito uno strumento realmente operativo, grazie al famoso e draconiano Bando Graziani. Nonostante tutti gli sforzi, questo obiettivo fu mancato, e il deflagrare sempre più duro della guerra civile, unito all'incapacità dei fascisti di mantenere autonomamente l'ordine pubblico e contrastare i partigiani, consentì ai tedeschi di erodere anche il poco potere che formalmente la RSI era riuscita a farsi lasciare[111]. portiamo la camicia nera” cantano i suoi militi, e anche questi versi un po’ sbruffoni sono parole di sconfitta. Hitler[45] rifiutò di rivedere i provvedimenti presi poco prima e poco dopo la liberazione di Mussolini circa la sorte delle province di Trento, Bolzano, Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Fiume, Lubiana e Zara, sottoposte alla giurisdizione militare e civile del Reich. finiscono nei Lager tedeschi, sul dorso portano una scritta: Italien. Il 1943 è lo squallido “tutti a casa” dell’8 settembre: un Paese che si sfalda, un esercito senza ordini che diserta compatto. La ricostruzione si farà in pochi anni, su poche basi: gli aiuti americani, gli investimenti pubblici e privati, la rivoluzione tecnologica, l’apertura dei mercati, Di conseguenza il movimento partigiano ottenne migliori risultati con la creazione di squadre e gruppi di dimensioni minime – cellulari – con le quali compiere attacchi. Storia di due anni, La resa dei conti. cit.). L’Italia dal 1943 al 1945 ... [Santo Peli, La resistenza in Italia] Fra il settembre 1943 e il gennaio 1944 nascono il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) e del CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) che ha la direzione della lotta armata. I Tedeschi catturarono tanti militari inviandoli nei campi di prigionia in Germania. Si considerino i casi di tre diversi paesi, Francia, Germania e Italia, e li si confrontino con le tre possibili forme di guerra che uno stato può conoscere: guerra internazionale, guerra partigiana (o di liberazione), guerra civile (che potremo considerare come tre cerchi concentrici). investimento possibile è in “speranza”. (...)», Il 25 luglio 1943: la caduta del fascismo, L'8 settembre 1943: l'armistizio e il crollo dello Stato, Il Regno del Sud e la Repubblica Sociale Italiana, La situazione politica del Regno e l'AMGOT, Attentati, rappresaglie, controrappresaglie, Arrivo dei partigiani nelle grandi città e ultimi scontri, gli stessi partigiani fecero uso della rappresaglia – anche se sotto forme differenti, per esempio nell'uccisione dei congiunti di aderenti alla RSI, Sull'attività del fascismo clandestino nel territorio del Regno del Sud, si veda. Tanti ne pescheremo, tanti ne fucileremo. L’andamento della guerra gli Alleati sbarcano in Sicilia 10 luglio 19 luglio Bombardamento di Roma 22 luglio Gli Anglo-americani entrano a Palermo 24-25 luglio Riunione del Gran Consiglio del Fascismo Infine, presso i pozzi di petrolio di Montechino, reparti delle BBNN combatterono assieme a quelli dell'ENR e della GNR per contenere l'avanzata delle forze americane. sopravvivenza. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 20 dic 2020 alle 10:51. Quest'ultima accusa è anche il principale sostegno della versione neofascista della tesi della "guerra civile". Tali provvedimenti fecero in modo che presso gli antifascisti si diffondesse l'idea di una sostanziale continuità tra il governo di Mussolini e quello di Badoglio, fino a «domandarsi se la liquidazione del fascismo non sia per caso un tragico inganno»[11]. A Torino la GNR catturò una banda di delinquenti minorili che rapinava tabaccherie ed altri esercizi commerciali rilasciando dei "pagherò" con un falso timbro "Brigata Garibaldi"[155]. Altri, oltre a questi aspetti, hanno evidenziato i caratteri di originalità dello stato di Salò, interpretato come evoluzione della precedente esperienza fascista del ventennio[57] e parlano di una complessità della Repubblica Sociale, non più considerata semplice fenomeno di collaborazionismo[58]. Targhe e strade illustri del III Municipio, Nasce "I Tempi": un nuovo progetto editoriale. Il Patto d’Acciaio è dinamite: la guerra che doveva essere lampo durerà una vita, l’Italia imperiale andrà a fondo, l’euforia di oggi sarà la disperazione di Un attentato venne anche pianificato a Roma contro, La Cassazione Fanciullacci e la morte di Gentile. È nel 1944 che nasce appunto a Roma il Fronte dell'Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, reazione politica all'autolegittimazione dei partiti del CLN. anni dopo con lo squallido epilogo di Piazzale Loreto. I Governi dal 1943 ad oggi. La minaccia dell'invasione del territorio nazionale, la convinzione dell'inevitabilità della sconfitta, l'incapacità di Mussolini di «sganciarsi dalla Germania»[7], insieme alla consapevolezza che la sua presenza impediva ogni trattativa con gli Alleati, determinarono la caduta del suo governo: nella notte tra il 24 ed il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo approvò una mozione di sfiducia contro il primo ministro, denominata ordine del giorno Grandi, dal nome del suo promotore Dino Grandi. Quale atteggiamento prenderebbe Hitler? Il re lo fa arrestare. Lo sbarco a Salerno (settembre 1943) La Battaglia sul Volturno (ottobre 1943) La Battaglia di Montelungo dicembre 1943. Le colonne militari tedesche riuscirono a ripiegare attraverso l'abitato. […] È stato deciso allora che l’esecuzione capitale fosse compiuta lontano dagli occhi della folla». Il 1943 è la dolorosa scoperta che l’Italia non è come diceva il Duce. sufficienti per sfamare la famiglia e togliersi qualche piccola soddisfazione. Le terre italiane sotto controllo alleato non ancora affidate all'amministrazione regia erano sottoposti a un governo militare d'occupazione, l'Allied Military Government of Occupied Territories (AMGOT). Tra gli studi successivi, dedicato a questa fase storica è anche l'ultimo volume della biografia di Mussolini scritta da Renzo De Felice, intitolato La guerra civile 1943-1945. L’ebbrezza della Liberazione dura un attimo, ma al di là delle immancabili delusioni sta nascendo un’Italia nuova che conosce una sofferta normalità, un Paese che pare i Capire l'8 settembre non era facile![31]». “Siamo già morti, eppure non ce ne accorgiamo”, afferma Galeazzo Dopo violenti screzi sia coi fascisti della Guardia Nazionale ("Davide" – al secolo Giovanni Ferrero – si definiva pubblicamente "antifascista" e "filotedesco" e i suoi uomini gridavano provocatoriamente «morte al Duce») che con altre bande partigiane dei dintorni, venne d'arbitrio prelevata in blocco dai nazisti per essere impiegata nelle SS e come guardia nella Risiera di San Sabba a Trieste[154]. DC e PCI nella storia della Repubblica. In diversi casi[114] i tedeschi offrirono ai comandi partigiani coi quali erano venuti in contatto "carta bianca" nelle azioni contro i fascisti, purché fossero risparmiati i reparti germanici. Le esecuzioni degli esponenti della Repubblica di Salò avvennero in fretta e con procedimenti sommari anche perché – constatato il mancato rinnovamento dei quadri del vecchio regime nell'Italia regia – i capi partigiani temevano che il passaggio definitivo dei poteri agli angloamericani ed il ritorno alla "legalità borghese" avrebbero impedito un'epurazione radicale. Il nuovo governo iniziò i contatti con gli Alleati per giungere ad un armistizio. 10 L. Klinkhammer, L’occupazione tedesca in Italia 1943-1945, Torino, Bollati Boringhieri, 1993. La locuzione guerra civile in Italia è impiegata nella storiografia di settore, anche internazionale[3][4], per riferirsi agli eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale, in un periodo compreso tra l'annuncio dell'armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) e la resa di Caserta (2 maggio 1945), durante il quale si verificarono combattimenti tra reparti militari della Repubblica Sociale Italiana (RSI), collaborazionisti con le truppe occupanti della Germania nazista, e i partigiani italiani (inquadrati militarmente nel Corpo Volontari della Libertà e in maggioranza politicamente organizzati nel Comitato di Liberazione Nazionale), sostenuti materialmente dagli Alleati, nell'ambito della guerra di liberazione italiana e della campagna d'Italia. Per la fazione resistenziale, le rappresaglie erano stragi che testimoniavano ad un tempo la rabbiosa impotenza degli occupanti nazisti e dei loro alleati fascisti e la loro costituzionale bestialità nei confronti di una popolazione che li odiava. La pubblicistica di Salò fin dal periodo bellico ha insistito sul fatto che accanto a queste azioni venissero pianificate ed effettuate operazioni di eliminazione di quegli elementi del fascismo repubblicano più disposti al compromesso ed alla trattativa, come Aldo Resega, Igino Ghisellini, Eugenio Facchini ed il filosofo Giovanni Gentile[84]. Anni di retorica sono spazzati via in poche ore, i soldati aspettano ordini la qualità e lo spirito degli imprenditori e dei lavoratori. La persecuzione degli ebrei in Italia dal 1938 al 1945. Ad esempio, sul finire del 1944 il generale Fridolin von Senger und Etterlin, preoccupato per la tenuta dell'ordine pubblico, contestò alle autorità fasciste di Bologna i metodi della brigata di Franz Pagliani, per poi determinarne l'espulsione dalla città all'inizio del 1945[110]. L'argomento è trattato ad esempio in Giordano Bruno Guerri, Per esempio, due comandanti garibaldini, Romeo Fibbi e Bruno Bernini, il 7 marzo 1944, a rapporto dal comandante dei GAP bolognesi e poi fiorentini, I delegati del CLNAI, Cadorna, Lombardi, Marazza, Arpesani e Pertini (giunto in seguito), si rifiutarono di trattare e chiesero la resa incondizionata entro due ore, in. “Qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo della pace” aveva chiesto cinicamente Mussolini, e mai previsione fu stimata così tragicamente per difetto. Di fronte a questa serie di attacchi e attentati, gli intransigenti fascisti, Pavolini prima d'ogni altro, ebbero la possibilità di far valere la propria posizione ed imporre un giro di vite anche a Mussolini: a fine novembre Mezzasoma ordinò ai giornali di cessare ogni discussione circa la possibile "pacificazione"[101]. Dopo la vittoria conseguita nella campagna del Nordafrica, gli Alleati diedero avvio alla Campagna d'Italia: tra l'11 e il 12 giugno del 1943 Lampedusa e Pantelleria furono i primi territori italiani ad essere conquistati, il 10 luglio iniziò lo sbarco in Sicilia, mentre il 19 luglio Roma fu bombardata per la prima volta. La stanchezza e il disimpegno delle popolazioni civili non fu però un fenomeno solo registrato nelle regioni coinvolte direttamente dalla guerra civile, ma riguardò l'intero Paese, con il rifiuto del richiamo di leva, con una renitenza diffusa e malamente repressa dagli organi centrali dello Stato regio. II. Basta un cappello alpino, una giubba grigioverde, per confondere le acque. Cfr. Trova una vasta selezione di Francobolli rari a francobolli del regno d'italia dal 1920 al 1943 a prezzi vantaggiosi su eBay. Così come altri libri dell'autore Harold McMillan. Eventi in Italia dal 1943 al 1944 – Il 25 luglio del 1943, quando la guerra a fianco della Germania ormai volgeva al peggio, Vittorio Emanuele III, in accordo con parte dei gerarchi fascisti, revocò il mandato a Mussolini e lo fece arrestare, affidando il governo al maresciallo Pietro Badoglio. La scelta fu particolarmente gravosa per i militari, vincolati da una parte al giuramento al re e dall'altra al rispetto dell'alleanza con i tedeschi, pena in entrambi i casi il proprio onore di soldati; risolsero il problema facendo appello alla propria coscienza: alcuni, considerando sciolto il giuramento al Re per via del suo comportamento, si presentarono ai comandi tedeschi chiedendo d'essere arruolati[26][27], ricevendo come distintivo una fascia da braccio con un tricolore e la scritta Im Dienst der Deutschen Wehrmacht (al servizio della Wehrmacht germanica); altri, pur ritenendosi anch'essi non più vincolati dal giuramento al Re, scelsero comunque di non parteggiare per l'Asse[28]. Di conseguenza, diversamente che dal resto d'Italia, non vi fu margine di manovra per quegli italiani che non avessero voluto obbedire alle disposizioni armistiziali e che pertanto dovettero compiere la scelta di campo immediatamente. In non pochi casi fra reparti partigiani si consumarono scontri e vendette (uno dei più eclatanti dei quali fu quello della Malga Porzûs). I due Stati italiani in linea di massima evitarono perfino di schierare i propri reparti al fronte davanti a reparti dell'altro[6]. A seguito della caduta di Mussolini del 25 luglio 1943, al suo arresto ed allo scioglimento del Partito Nazionale Fascista, avvenuto due giorni dopo, alcuni alti gerarchi si rifugiarono in Germania. Nel 1943 nel territorio metropolitano italiano vivevano 37.100 ebrei italiani e 7.000 ebrei stranieri. Il 27 aprile, alle ore 17.30, arrivarono in città con poche difficoltà i partigiani garibaldini delle brigate di Cino Moscatelli, mentre altri reparti occuparono Busto Arsizio e le strade per la Valtellina su cui in teoria avrebbero dovuto ripiegare gli ultimi reparti della RSI[163]. Renzo De Felice fa ascendere l'origine della guerra civile alla nascita della Repubblica Sociale Italiana[95]: secondo lo storico la fondazione di uno Stato italiano fascista, collaborazionista con la Germania nazista, impedì alla Resistenza di assumere un carattere nazionale esclusivo e di esclusiva liberazione dai tedeschi per trasformarla anche in un movimento di lotta politica e sociale, in cui i comunisti ebbero una parte di grande importanza[96]. per i campi dormendo nei fienili e cercando aiuto dai contadini. Il 9 aprile 1945 gli Alleati scatenarono l'offensiva finale sulla Linea Verde. [...] Ammetto l'ipotesi di sganciarsi dalla Germania: la cosa è semplice, si lancia un [messaggio via] radio al nemico. È un invito preciso che io vi formulo. movimento intellettuale che va da Sforza a Garosci, da De Gasperi a Einaudi, da Salvemini a Don Sturzo. Facebook ... la Gran Bretagna Le radio clandestine Cosa succede dopo il 1943 Le scrittrici della Resistenza Il ruolo femminile tra il 1943 e il 1945 Il biennio rosso Agitazioni tra il ... guerra lampo Hitler invade la Polonia. Il crollo dell'autorità centrale, la successiva faticosa ripresa del governo regio al sud e di quello fascista repubblicano al nord provocarono un vuoto di potere del quale approfittarono individui e bande dediti al brigantaggio ed alla delinquenza. Caratteri generali. [...] Nei Lager situati in territori sotto la giurisdizione della Wehrmacht, nel febbraio 1944, risultano ancora rinchiusi 615812 ex militari italiani, che avevano rifiutato ogni collaborazione con le forze armate tedesche e fasciste»[29]. Oltre a collaborare con i Carabinieri al servizio della RSI[146], i comandi partigiani adottarono misure rigorose per reprimere la delinquenza. Iniziarono quindi a formarsi le prime organizzazioni e i primi "Comitati di opposizione interpartitici" antifascisti, gettando le basi del futuro Comitato di Liberazione Nazionale. Fin da quel momento la dirigenza politica e militare del Terzo Reich aveva iniziato a progettare un possibile rovesciamento del governo regio e l'instaurazione di uno stato fascista filotedesco, che garantisse l'alleanza col Reich. Italia dal 1943 al 1949 Timeline created by doaadikrallah. Ritenendolo pericoloso per l'ordine pubblico, nel novembre 1943 il federale Aldo Resega avrebbe voluto destituirlo, ma venne ucciso da un attacco dei GAP; Colombo rimase al suo posto, nonostante varie denunce e inchieste[130]. L'operazione militare più importante cui presero parte le brigate fu l'azione, portata a termine con successo di concerto con reparti della GNR e tedeschi, per la riconquista della Val d'Ossola e la distruzione dell'ominima repubblica partigiana. Dopo la caduta di Roma Koch si trasferì a Milano e divenne l'uomo di fiducia del ministro dell'Interno Guido Buffarini Guidi, continuando la sua azione di repressione e partecipando alle lotte intestine tra i vari poteri e le varie polizie della Repubblica[129]. incontro agli americani offrendo loro ceste di frutta come ai tempi di Garibaldi, è il “golpe” del 25 luglio in cui i gerarchi abbattono Mussolini e il re ne rimuove l’ingombrante cadavere Gli attendisti detestavano i fascisti – considerati come causa prima del perdurare della guerra e dei sacrifici che essa comportava – e maltolleravano i partigiani, a loro volta ritenuti causa delle rappresaglie, rastrellamenti e – in ultima analisi – del coinvolgimento delle popolazioni civili in una guerra che non era sentita come propria. Alamein, Stalingrado, Kursk, lo sbarco in Normandia, i sommergibili U-Boote in fondo al mare, la caduta di Roma e di Parigi, il rullo compressore di Stalin, le bombe americane che fanno a pezzi